Adeguamento Sicuro

Mauro, un operatore piegatore di un’azienda medio-grande di Vicenza, vede che la sua piegatrice si comporta in modo strano… la pressa scende a scatti . Al che, bello inc… alterato, Mauro esclama: ( Per non turbare la sensibilità dei nostri lettori inseriamo di seguito la traduzione dell’esclamazione offerta dal vocabolario: “Da Piegatore Sboccato a Gentil Uomo Fru-Fru”) “Oh cribbio, perché acciderbolina scende a scatti questa spiritosina di una pressa birichina?” La prima cosa da fare dopo un colorito sfogo verbale? Ma premere il pedale con tutta la forza che si ha in corpo, ovviamente! E se non funziona? Lo si pigia più velocemente possibile , più veloce ancora di un coniglietto impazzito! È dimostrato scientificamente (o così dicono i veri operatori della lamiera) che la storia che devi controllare i contatti con i giusti attrezzi non porta a nulla, d’altro canto qua si parla di piegatori e lamieristi, mica di elettricisti e stregoni! Comunque il ped

Massimo, un nuovo amico di Triveneta Impianti , ha un’officina vicino a noi, in provincia di Verona e da qualche mese a questa parte ha ampliato l’organico della sua azienda assumendo tre piegatori. Dopo essersi tutti avviati ai ritmi del lavoro di operatori della lamiera, uno dei suoi nuovi ragazzi, un giovane poco più che ventenne, finito a lavorare alla piegatrice n°1, si è ben presto rivelato una risorsa intelligente e sveglia dall’occhio arguto e il cervello scaltro. Questo nuovo lamierista, Alberto, da considerarsi quasi una new entry nel mondo lavorativo alle presse piegatrici, osservando il modo di procedere degli altri colleghi ha notato che viene sprecata una montagna, anzi, macché montagna, una catena montuosa intera di tempo nell’attrezzaggio e nella regolazione dei dispositivi di sicurezza . Il giovane, non subito si è sentito di far presente la sua intuizione; sarà sicuramente stata colpa della sua poca esperienza nel mondo delle officine e dell’insicure